Per la scomparsa prematura del nostro precedente Presidente Fabio Campioli, in questa pagina vogliamo renderne memoria.

Perché Fabio è stato colui dal 2004 è entrato anima e corpo in una Associazione (Kabara Lagdaf), che ha ancora per simbolo quel bellissimo disegno di profilo di Kabara la ragazza saharawi, con i colori della bandiera saharawi bianco-rosso-nero e verde, nata 26 anni fa grazie a Giovanni, Silvia, Lia, Enrico, Stefania ed altri affinché potesse dare una mano al popolo saharawi a vincere la sua sfida per lauto determinazione, e al tempo stesso realizzando progetti di cooperazione allo sviluppo di rendere la vita nei campi profughi meno dura ed ostile.

Da quel momento Fabio dentro al consiglio dell’ARCI di Modena, che ha sostenuto fin dallinizio KABARA, è andato e venuto dai campi profughi decine di volte, pensato, progettato e realizzato mille progetti, in modo chiaro e trasparente, organizzato centinaia di cene pranzi iniziative per autofinanziarsi a Modena in Regione in Italia in Europa a sostegno della causa saharawi. È stato per lAUSL e il Policlinico di Modena il riferimento per i vari progetti sanitari di cura soprattutto dei minori tuttora in corso, lo è stato per i sindaci e i comuni il punto di riferimento per i gemellaggi con le Dajre saharawi, per laccoglienza dei bambini destate e durante lanno per le azioni di sostegno politico e istituzionale.

Elemento decisivo per la crescita del movimento di associazioni italiane impegnate per la causa, sempre in giro per lItalia e lEmilia in particolare. Oppure attivando collaborazioni importanti per realizzare progetti ambiziosi, come con Rock No War, Centro Servizi del Volontariato provinciale, UISP nazionale con i Mondiali Antirazzisti, lAssociazione Chernobyl, finendo ad artisti cantanti a partire dai MODENACITY RAMBLERS dal 1996 al fianco di Fabio e dei Saharawi con la loro canzone Radio Tindouf.

Accanto a tutto ciò il suo lavoro come dipendente pubblico a Formigine, e il suo impegno nellAVIS di Formigine, provinciale e regionale, il suo ruolo nel Centro Servizi per il Volontariato, nel Forum del Terzo Settore, nei vari coordinamenti sulla coooperazione internazionale, nei Tavoli Paese attivati dalla Regione.

Fabio era quello che ti telefonava per chiederti fino allo stremo di essere presente ai pranzi e alle cene, di dargli una mano con questo o quellorganizzazione di massa per la vendita delle uova di pasqua o della cioccolata, oppure per chiederti di andare allONU a parlare davanti alla IV Commissione e che ci avrebbe pensato lui per tutto.

Per Fabio non cerano le vie di mezzo. Era travolgente e vulcanico sempre a pensarne una più del diavolo pur di raggiungere l’obiettivo che si prefissava. Per questo ed altro ancora ci manca e ci mancherà sempre, e andrà ricordato per quello che di grande e positivo ha fatto per gli altri, realizzando concretamente quellaltro mondo possibile di cui tanti parlano soltanto.

Anche se oggi qualcosa si è rotto e ce lo ha portato via. Ma quello che è successo sono certo che non macchierà questa storia umana di servizio, abnegazione, dedizione, volontariato che tutti qui abbiamo conosciuto e condiviso.

Ed ognuno di noi cercherà di proseguire il suo lavoro al fianco della sua famiglia, assieme allARCI, con lAVIS, l’AVAP e l’Anpi di Formigine, per il popolo saharawi fino al raggiungimento dellobiettivo finale: lautodeterminazione nel Sahara occidentale occupato dove, in diverse occasioni, ci eravamo ripromessi di andare al mare una volta liberato e riconsegnato ai suoi legittimi titolari: i cittadini saharawi.

Kabara Lagdaf, la sua associazione, di cui da pochi mesi mi onoro di essere Presidente, farà la sua parte dopo aver scelto di condividere questa difficile fase anche con altri compagni di viaggio come il vicepresidente dell’Arci di Modena Gerri Bisaccia, entrato in Direttivo, e i tre precedenti presidenti dell’associazione chiamati a supportare il lavoro sulla base della loro esperienza.

Sono molto cosciente che non potrò mai essere come lui, né emularlo in nessuna delle azioni che portava avanti, perché era ed è inimitabile e ineguagliabile per passione, capacità, mole di impegni che era in grado di rispettare.

Cercherò di dare il mio contributo in forme, modi e tempi diversi certo, per portare avanti il suo lavoro al meglio, e dare una mano al movimento nazionale a rimettersi in piedi in modo libero e autonomo, dopo che il 13 aprile scorso l’assemblea di ANSPS mi ha eletto all’unanimità nuovo Presidente in sostituzione del dimissionario Luciano Ardesi.

Purtroppo sono passati oltre 9 mesi da quel tragico e drammatico giorno, senza che ci siano ancora risposte chiare alle nostre domande. E questo è grave perchè il tema della fiducia per una associazione singola o per una associazione di associazioni come l’ANSPS, che fa della solidarietà ad un popolo la propria missione, è un tema fondamentale per proseguire il proprio agire. E se questa fiducia viene messa in discussione da un prolungato e immotivato silenzio, quel limite che sembrava insuperabile ti porta a fare dei pensieri poco nobili.

Sono state scritte lettere al Rappresentante del Fronte Polisario, al ministro degli Esteri a quello della gioventù, da noi, dall’ARCI nazionale, dal coordinamento toscano, approvato e inviato un ordine del giorno firmato da 25 associazioni riunitesi a Firenze da tutta Italia, un’altra inviata dall’intergruppo regionale di amicizia presieduto dalla Presidente Simonetta Saliera, che voglio ringraziare per il sostegno e la vicinanza di questi mesi. Ne ho inviata una io personale al Presidente della Repubblica Saharawi. Nessuna risposta vera, solo qualche riscontro informale.

Per noi di Kabara Lagdaf il fatto che queste risposte arrivino o meno, e contengano le parole e la chiarezza che ci aspettiamo, sarà determinante per il proseguo della

nostra attività di solidarietà nel rapporto specifico con l’attuale rappresentante del Fronte Polisario, fermo restando la conclusione dei progetti in corso.

Nonostante questo siamo andati avanti, decidendo di proseguire il progetto per curare la calcolosi nei minori sahrawi finanziato dalla Regione ER e abbiamo presentato domanda anche nel bando scaduto il 21 maggio. Dopo le cioccolate a Natale abbiamo venduto circa 8500 uova di Pasqua per autofinanziarci. Ma abbiamo anche deciso, non senza difficoltà che non accoglieremo i bambini quest’estate.

Non è stato facile dopo che dal 2005 ad oggi sono stati accolti 333 bambini più 37 accompagnatori. Perché se siamo arrivati a questo punto un segnale andava dato.

Voglio ringraziare anche tutti coloro che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza e sostegno fino ad oggi all’associazione, attraverso sostegni concreti come gli amici del Grease Bar di Formigine, il Sindaco Maria Costi e tutti i consiglieri del comune di Formigine che hanno devoluto un gettone di presenza, o come il consiglio provinciale Avis che ha deciso di finanziare una borsa di studio in suo nome, o come il Presidente della Provincia TOMEI per la sensibilità che ha dimostrato nel volere organizzare un momento così significativo per ricordare la figura di Fabio Campioli, amico di tutti noi a 9 mesi dalla sua prematura scomparsa, proprio nella sala del consiglio provinciale che lo ha visto tante volte presente ad accompagnare i bambini saharawi ricevuti dai rappresentanti della Provincia e dei comuni gemellati prima dell’ospitalità estiva.

Ringrazio anche tutti i sindaci e gli amministratori, i presidenti delle associazioni che hanno conosciuto negli anni Fabio e hanno condiviso con lui tanti progetti, momenti, iniziative, obiettivi, principi e valori.

Grazie infine a Sara e Stefano per essere sempre vicini a noi, dopo che sono stati inondati da tante manifestazioni di affetto, solidarietà e sostegno che gli sono arrivate dopo il 16 settembre 2018, con i quali continueremo a portare avanti le nostre attività in memoria del loro caro, che ha speso la sua vita per il bene degli altri e in particolare del popolo saharawi.

Il Presidente (Stefano Vaccari)